La purezza del cuore è negli innocenti e altre notizie

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Cara amica, caro amico,
L’altro giorno, scendendo a Roma in treno, ottimo spazio dove ritagliarsi del tempo per leggere e riflettere, aiutato dai paesaggi che scorrono dal finestrino, ho ricevuto un regalo inaspettato. Di quelli che riscaldano il cuore, che fanno distinguere quali siano le vere priorità nell’affascinante cammino della vita.
A Bologna sono saliti due fratelli con due voluminose valige, di quelle che si comperano a poco prezzo nei negozi cinesi. Erano vestiti in modo semplice, senza quei fronzoli che a volte si indossano per distinguersi, probabilmente un po’ fuori la moda del momento ma poco gli importava. Il maggiore davanti, il minore con il dovuto rispetto seguiva dietro.
Da come hanno riposto le valigie nelle rastrelliere, sollevandole come fuscelli, ho dedotto fossero degli artigiani. Mi sono detto: dopo mesi di lavoro al Nord, stanno scendendo al loro paese a trovare mamma e papà pronti a raccontargli i loro successi di uomini grandi, sorseggiando il vino buono tenuto in serbo per le grandi occasioni e gustando la tradizionale torta, ancora fumante, per la trepidazione di non perdere nemmeno un attimo di quel tempo prezioso.
Sul treno, se non si è abituati, non è facile capire dove sia il posto giusto, prima di sedersi hanno controllato e ricontrollato il loro prezioso biglietto, rigorosamente cartaceo, premio di molte fatiche, del sacrificio del distacco dai luoghi e dalle persone care.
L’animo delle persone è buono e si lascia commuovere dai semplici, proteggendoli e aiutandoli costi quel che costi. Come quando la mia cara madre, per consolare un bambino che si era dimenticato di scendere alla fermata di casa, si era precipitata al chiosco della stazione per comperargli delle caramelle, rischiando poi di non riuscire a risalire e perdendo così anche me a mia volta bambino, a torto geloso di un atto di una grandezza d’animo esemplare.
Così, attorno ai due fratelli si è creato un alone di amicizia, ogni viaggiatore era sorridente e a disposizione per aiutarli e farli sentire a loro agio.
Il treno era ripartito da un pezzo quando finalmente si sono seduti, non prima di aver controllato un’ultima volta se non stavano disturbando nessuno o, ancor peggio, se non stavano occupando il posto di altri.
Indossavano perfettamente delle mascherine chirurgiche immacolate, come da istruzioni dettate in televisioni dagli uomini in rassicurante camice bianco. Non come la mia di mascherina che spesso e volentieri se ne scappa dove vuole.
L’avventuroso viaggio era iniziato, finalmente rilassati si sono messi a osservare lo zoo umano attorno a loro, come come eravamo vestiti e pettinati, che faccia avevamo, immaginandosi a loro volta i nostri mestieri e le nostre destinazioni. Un sorriso beato era stampato sul loro viso.
Dopo mezz’ora di felicità, che sprizzava da ogni loro poro, hanno tolto due fazzoletti ben riposti in tasca, li hanno aperti e religiosamente posati sul tavolino davanti a loro. Il fratello grande dalla sua bisaccia ha iniziato a estrarre i viveri: due panini di pane bianco e morbido farciti poco vegetariani, un pacchetto di biscotti, uno di crackers, uno di patate chips. Tutti rigorosamente delle marche che determinano il tenore della nostra civiltà. Come ciliegina, due lattine di quella bevanda che non bevo più da quarant’anni.
Con parsimonia hanno diviso quel cibo prezioso, si sono puliti le mani con le salviette profumate finta lavanda, generosamente offerte da Trenitalia, e si sono messi a mangiare solo naturalmente dopo aver offerto a noi, nuovi amici e compagni di avventura.Ognuno di noi sa come la purezza dentro non si può scalfire. A volte sedata è risvegliata all’istante dai buoni sentimenti, ritrovata nelle azioni semplici di ogni giorno, nella vicinanza con gli altri, a ben guardare sempre vicini anche se magari all’apparenza diversi. Una purezza che è specchio della nostra anima.
Quando apriamo il cuore all’incontro con persone vere, l’inutile accumulato svanisce per lasciare spazio alla pace a al benessere profondo insito in ogni essere, non solo umano.
Unica vera realtà che qualche stolto cerca di carpire, di fare sua quella degli altri come se questo fosse possibile. Esercizio inutile che non porta nessun successo, dalla notte dei tempi, da sempre e per sempre. Ogni difficoltà è creata dalla stupidità degli uomini.
L’Affascinante, Il Creatore del cielo e della terra, è sempre pronto a accoglierci, a sostenerci e a spianarci la strada.
Il Divino è sempre presente e si manifesta attraverso ogni Suo disegno che possiamo svelare in ogni attimo della giornata, anche in questo mio durante il quale la neve ha iniziato a scendere e a imbiancare Milano.
Se non fosse colto questo attimo prezioso, subito se ne presenterebbe un altro e poi ancora e ancora. Continue e spesso inaspettate occasioni, se avessimo perso il contatto con noi stessi, di aprire il cuore. Ogni piccolo passo dentro di noi diventa allora uno grande verso di Lui, Fonte di ogni felicità.Mille auguri di Buon Natale
Con sentimento suoPietro Leemann

Notizie in breve

Abbiamo iniziato il nuovo menu. I frutti dell’inverno sono preziosi. Carciofi, cardi, scorzonera dolce, pastinaca, le buone patate di Federica, le verze appena raccolte da Daniele, Luigi e Giovanni.
Con Sauro e Raffaele, che animano la cucina del Joia, la creatività vola. Il bagaglio, dal quale attingere, di esperienze passate è molto, la conoscenza degli equilibri di sostanza, gusto e forma, è ben strutturata in noi. Dietro le fila ci sostengono Federico, Ulisse, Umberto e molti altri preziosi collaboratori.
Abbiamo attinto da piatti storici come «Oh mio caro pianeta» e «riflessione su dove vorrei essere, qui» che abbiamo attualizzato. Notevole il noix-gras, nascosto sotto la cupola croccante di verza e la sfera di cardi adagiata nella morbida crema di cocco e curry Himalayano.
Nascono «Kum!» (alzati in ebraico), un rivoluzionario won ton all’italiana e «Due passi indietro e tre passi in avanti», uno spiedino di tempeh che unisce allo stesso tempo tradizione e proiezione verso il futuro. «Haiku», un gioco di poemi Zen e catalane, di cioccolato e arancia, di spezie e scorza di limone, abbinate a una cucchiaiata di panna doppia della Gruyère.
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Con Antonio, Giovanni e Ruggero anime assieme a Giulia, Matteo e Simone del prezioso servizio in Sala, abbiamo introdotto una degustazione senza alcol che sta avendo molto successo. Il Kefir preparato da me, degli infusi, un grog invernale e molto altro. Ci siamo anche divertiti a creare percorsi di degustazione di vini, sempre biologici e rispolverato vecchie annate di vini da meditazione che avevamo in cantina.


Per Natale al Joia potete trovare i miei due libri «Il codice della cucina vegetariana» e «La cucina di villa Sui Yuan», viaggio alla scoperta della grande cultura culinaria cinese.



Quest’anno proponiamo anche «Sinfonietta», la colonna sonora del Joia. Pensata per fare sentire a proprio agio le persone che la ascoltano. Visto come sono sempre rilassati i nostri ospiti, sembrerebbe che funzioni molto bene.


Già molte persone stanno acquistando i buoni cena per il ristorante, che possono essere abbinati a delle buone degustazioni di vino o la nostra sopra descritta senz’alcol.


In ultimo, non per importanza, i nostri cesti di vino, si possono scegliere quattro diverse tipologie di prezzo. Il cestino è di vimini ed è per la bicicletta.


La gestione di questo presente mi da sempre più perplessità. I miei medici eroi, i medici ippocratici, che hanno curato con successo decine di migliaia di persone guarendole, con spirito di abnegazione e lavorando giorno e notte, sono stati sospesi e non possono più essere contattati da chi vuole farsi curare. Il loro portavoce ha dichiarato che in altre epoche avrebbero ricevuto una medaglia, uno strano mondo davvero.