La Via del Dharma e altre notizie

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Cara amica,caro amico,

Durante le due settimane di riposo del Joia mi sono regalato lunghi momenti di riflessione.
Nel quotidiano, pur dedicando il mattino presto alcune ore a meditare, non sempre riesco a raggiungere quella pace che fa toccare la mia essenza collegandola a quella delle cose.
I pensieri, le preoccupazioni, l’organizzazione della giornata dopo un po’ fanno capolino e mi catapultano, ahimè, nella dimensione più prosaica e meno gratificante.
Per una qualche Grazia gli strumenti a mia disposizione sono efficaci e mi permettono di essere lucido, che in poche parole significa distinguere quando appena galleggio da quando nuoto a grandi bracciate.
Durante le lunghe passeggiate in montagna e belle nuotate nel lago di Ginevra il mio spirito si è aperto e più volte ho toccato il cielo con un dito. Con l’affetto e la riconoscenza dovute mi sono unito alle entità mobili e immobili che assieme a me abitano questa dimensione.
Gli amici alberi, le amiche formiche, gli amici fiori che danno colore ai pascoli alpini, l’amica e immensa acqua del lago che, avvolgendomi, sottolineava la mia umana fragilità.
In quei luoghi, il loro cuore pulsante vicino al mio, la migliore vibrazione che si possa vivere, il pensiero che condividevo con Lei è emerso e si è sviluppato.
Una volta fatta l’esperienza salgo e scendo senza nessun problema, mi arrampico sulle rocce e scendo da ripidissimi pendii.

Ordine cosmo etico
Il tema dell’ordine cosmo etico, chiamato Dao dalla grande cultura cinese, Dharma dalle scienze dell’India antica, ordine implicito dai pensatori contemporanei.
Nella storia umana l’accesso alla sua comprensione è stato altalenante. Momenti di rinascita si sono alternati a momenti di buia ottusità. Quest’ultima è fondamentale che sia dal viandante alla ricerca della Verità, riconosciuta per prenderne distanza.
Le guide dell’umanità, i veri mistici, gli autentici religiosi, i filosofi, da Zoroastro, a Krishna, a Gesù, da Buddha a Socrate e Platone, da San Francesco a Padre Pio, da osservatori contemporanei come Fritjof Capra a Noam Chomsky hanno delineato i contorni del retto agire.
In poche parole le leggi eterne che governano il macro e il micro, del quale siamo al contempo parte costituente e co protagonisti.
Attraverso il loro esempio, messo in prosa in varie forme comprensibili all’umano del momento, hanno spiegato i parametri indispensabili per avere successo nel viaggio della vita.
Che per i più determinati significa conoscenza del Sé individuale collegato al Sé supremo, emancipazione dalla sofferenza e saggezza.
Quella conoscenza, accessibile a tutti ma raggiunta da pochi, si ottiene solo rispettando il Dharma, la sofferenza non è risolta da nessun farmaco, la saggezza non è determinata né dalla ricchezza, né dal potere, né dalla fama.
A seconda del luogo e della situazione dove sono apparsi, le personalità autentiche sono state, nella migliore delle ipotesi osteggiate se non avvelenate, bruciate, crocifisse. Quali portatori della Verità il loro contributo è però per sempre, perchè difendono e aprono gli occhi per ciò che è.
Un leader politico, un maître à penser o persino il religioso che non ne parla sta dalla parte sbagliata, quella dell’Adharma (A privativo). Cosa peraltro molto stupida, apparteniamo a un ordine non modificabile da noi esseri infinitesimali, cercare di cambiarlo è destinato al fallimento, così è sempre stato e così sempre sarà.
È molto più utile e intelligente seguire le affascinanti onde del Dharma, che hanno lo scopo di aiutarci nel cammino verso la luce.
A volta purtroppo i leader sono immersi nell’ignoranza o guidati da personalità che operano con vanagloria contro ogni principio virtuoso. Chiamati asura dalla cultura indo vedica, esseri che operano contro la luce (sura).
La materia (ordine esplicito) è conseguente all’ordine implicito e ne segue le regole. Cercando di modificarla senza considerare questa evidenza si fanno solo disastri.
Che senso avrebbe insegnare alle formiche un nuovo ordine sociale, con degli elettrodi stimolare il cervello di una scimmia perché impari a parlare, creare una razza di superuomini che corrano più veloci e che vivano più a lungo.
Dei primi esseri, prima della modifica del loro equilibrio ontologico, in pace e in armonia con il Dharma, non sarà migliorata la loro condizione, gli ultimi destinati comunque, forse qualche anno dopo a morire senza aver raggiunto, se non vi si dedicano assiduamente, la meta per la quale potrebbero essere sufficienti 33 anni.
La longevità è dell’ordine implicito che è senza tempo, la materia invece è inesorabilmente destinata a modificarsi e prima o dopo a trasformarsi in altra cosa.
Basta osservarmi, il mio corpo non è più lo stesso di 40 anni fa, la mia anima invece identica a quando agile mi arrampicavo sugli alberi del giardino di casa.
L’ignoranza sulla propria condizione fa l’effetto opposto e, nel limite delineato da loro stessi, gli esseri contro la luce si sentono nella migliore delle ipotesi unti del Signore, nella ancora più pericolosa loro stessi sommi creatori. Inutile nominare quegli esseri che hanno funestato la storia dell’umanità con la loro follia, pericoloso nominare quelli che la funestano al presente.
Aderenza al Dharma
La qualità delle persone e la loro intelligenza sono proporzionali alla loro aderenza al Dharma. La prima attività del meditante è confrontarsi ad esso, avvicinandovisi la qualità della vita migliora, sostenuti da un appagamento profondo simile a quando, dopo una riconciliazione con nostro figlio, finalmente ci abbracciamo unendo i nostri cuori.
Un’altra considerazione è che il Grande Ordine e il piccolo ordine, quello del mondo materiale, seguono gli stessi principi, o meglio ne sono costituiti. Così nel piccolo ordine, nella vita di tutti i giorni, nelle nostre occupazioni, nelle relazioni, con ogni buona volontà cerchiamo di avvicinarci a un ideale, che se ben osserviamo è insito in noi. Quando ignoriamo questa scintilla qualche cosa si incrina e non ci sentiamo a nostro agio. Grande pericolo la perseveranza a errare (sembra una affermazione da I Ching) che alla lunga allontana dalla purezza originale, scatenando meccanismi di disagio e sofferenza come sopracitati.
Il Dharma è anche nel genitore che educa il figlio con buoni esempi e parole e a sua volta quello del figlio che, quando il tutore è virtuoso, ne segue le orme e lo rispetta.
Individualmente il Dharma della salute, quando con le nostre buone abitudini rispettiamo il nostro prezioso organismo, accudendolo con un’alimentazione sana in equilibrio con l’ordine cosmo etico che ci fa scegliere cibi biologici e biodinamici ma anche alimenti dove tutta la catena alimentare è stata rispettata.
In ogni settore della società ci sono stati molti modelli di riferimento, che hanno disegnato dalla notte dei tempi i principi, come Ippocrate per la medicina, Gramsci per la politica, Einstein per la scienza, Escoffier per la cucina, persino in ambito finanziario dove si potrebbe pensare a una mera attività materiale, come Duttweiler (fondatore della svizzera Migros) e Hayek (fondatore della Swatch).
Divulgando ognuno di loro dei manuali dal valore eterno, proprio perché nei millenni il Dharma e il suo senso sono gli stessi. Non c’è bisogno di andare lontano come con il giuramento di Ippocrate, tutt’oggi accolto e fatto proprio dai migliori medici, quelli cioè che non lo modificano per un limitante ottenimento mondano.
In ambito della gestione della società la carta costituzionale è maggiormente vicina a noi, redatta dopo lo sfacelo delle due guerre, in un momento di rinascita e di grande lucidità morale è il faro da tenere presente nei momenti difficili al quale appellarsi se, ad esempio, le libertà conquistate vengono lese da personaggi di dubbia credibilità. Che come la storia insegna purroppo sono sempre esititi e sempre esisteranno.
Pensare a un presente migliore del precedente, in una sorta di evoluzione nella quale il dopo è sempre meglio del prima, è una chimera. Per fortuna i nodi vengono al pettine in molti modi, uno dei quali le emergenze come quella che abbiamo vissuto, spesso create ad arte.
L’esercizio è riconoscerli e prendere distanza prima di tutto dal loro modello di pensiero malato e inquinante, in seguito dai loro editti che non possono portare a nulla di buono. Costi quel che costi, pur magari ritrovandosi la stella di Davide disegnata sull’uscio di casa, disposti a essere emarginati, esiliati, deportati, persino uccisi.
La storia ne è testimone, queste onde ci sono sempre state, non compromettersi nei principi eterni garantisce l’accesso al Regno dei Cieli.
È vero, non è facile, la paura potrebbe attanagliarci, come pure un benessere materiale raggiunto, una posizione sociale alla quale non vorremmo mai rinunciare.
È su queste debolezze che gli asura si attaccano tentandoci con melliflui sorrisi, con finte promesse di amicizia, garantendoci che risolveranno ogni problema, solitamente generato da loro stessi.
Come smascherarli? Dentro di noi c’è sempre la verità, se per una debolezza non riusciamo a farla emergere ci sono compendi che ci possono illuminare in ogni momento.
I due più preziosi, che sono stati faro nella mia vita, sono la Sacra Bibbia, avete provato ad aprirla a caso quando avete necessità di una risposta a un quesito determinante?
L’altra la Bhagavad Gita, annunciata alcune migliaia di anni prima di Cristo, che forse caro amico conoscerà meno. Questa spiega in modo preciso e definitivo quali siano i comportamenti virtuosi, unica porta possibile per la trascendenza.
Dà gli strumenti per emanciparsi dalla sofferenza e per togliere la polvere depositata in quantità sulla nostra coscienza. Quella che non permette di vedere oltre il proprio naso.
Aiuta a riconoscere se si è sulla retta via così come a riconoscere gli untori che la osteggiano. Non è la condizione sociale che determina la qualità delle persone bensì il loro comportamento.
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Qualità divine e qualità denomoniache
Caro amico ascolta quali sono i parametri che ci fanno riconoscere coloro che non dovremmo mai avere come amici e men che meno accettarli come compagni di viaggio, capi ufficio o di cucina (ne ho incontrati diversi), ancor meno come capi di governo.BG, Capitolo 16, da shloka 4

  • Orgoglio, arroganza, presunzione, collera, rudezza e ignoranza sono le qualità caratteristiche delle persone di natura demoniaca.
  • Le qualità divine portano alla liberazione, mentre le qualità demoniache portano alla schiavitù.
  • In questo mondo esistono due categorie di esseri, gli uni divini, gli altri demoniaci. Ho parlato a lungo delle qualità divine (p.s.interessantissime da scoprire nella BG), ora ascolta gli attributi demoniaci.
    – Le persone demoniache non sanno ciò che bisogna fare e ciò che non si deve fare. In loro non c’è né purezza, né comportamento corretto, né veridicità.
  • Dicono che questo mondo è irreale, privo di fondamento e di un Dio che lo controlli; dicono che è prodotto soltanto dal desiderio sessuale e non ha altra causa che la lussuria.
  • Sulla base di tali conclusioni gli uomini demoniaci, smarriti e privi di intelligenza, s’impegnano in attività dannose e ignobili destinate alla distruzione del mondo.
  • Gli esseri demoniaci, preda dell’illusione, si rifugiano in una lussuria insaziabile e nella presunzione dell’orgoglio e del falso prestigio. Attratti da ciò che è temporaneo, sono sempre spinti verso attività malsane.
  • Essi credono che la gratificazione dei sensi sia la necessità primaria della civiltà umana, così, fino alla fine dei loro giorni, vivono in un’ansia senza limiti. Impigliati in una rete di desideri, immersi nella lussuria e nella collera, accumulano denaro con mezzi illeciti per soddisfare i sensi.
  • L’uomo demoniaco pensa: « Oggi possiedo tutta questa ricchezza e secondo i miei piani ne otterrò ancora di più. Oggi questo è mio e domani avrò ancora di più. Quell’uomo era mio nemico e l’ho ucciso e anche gli altri miei nemici saranno a loro volta uccisi. Io sono il padrone di tutto e colui che gode di tutto. Sono perfetto, potente e felice. Sono l’uomo più ricco e attorniato da una parentela aristocratica. Non esisite nessuno potente e felice come me. Compirò sacrifici, farò la carità e così potrò godere». Ecco come queste persone sono sviate dall’ignoranza.
    – Così, agitato da molteplici ansie e imprigionato in una rete d’illusioni si attacca tanto fortemente al piacere dei sensi che scivola verso le regioni infernali.
  • Compiaciuto di sè, sempre arrogante, sviato dalla ricchezza e dal falso prestigio, talvolta per orgoglio, compie sacrifici che sono tali solo di nome, senza seguire nessun principio e nessuna regola.
  • Poiché si rifugiano nel falso ego, nella prepotenza e nell’orgoglio, nella lussuria e nella collera, i demoni diventano invidiosi di Dio, la Persona Suprema, che risiede nel loro stesso corpo e in quello degli altri e bestemmiano la vera religione.
  • Gli invidiosi e i malvagi, i più degradati tra gli uomini, Io li getto per sempre nell’oceano dell’esistenza materiale, tra le varie specie di vita demoniaca.

Riassumendo, rispettare il Dharma è l’unica porta possibile per accedere alla dimensione spirituale. I successi ottenuti sono individuali, ognuno di noi responsabile protagonista della sua biografia, qualunque sia la sua estrazione sociale e culturale, la sua nazione, la sua religione, la sua razza, la sua età, il suo sesso.
Non è la posizione sociale che determina la saggezza, l’onestà e lo spessore morale di un’individuo, bensì le sue caratteristiche che emergono dai comportamenti come descritti nel prezioso libro sacro. Gli stessi parametri ieri e oggi, chi in modo inopportuno cerca di modificarli sta dalla parte sbagliata.

Cari saluti
Pietro Leemann

Notizie in breve

  • Abbiamo iniziato il nuovo menu per l’autunno con nuovi pensieri, nuovi gusti. Un menu poetico e contemplativo. L’autunno ha un’energia introspettiva che ci siamo impegnati ad interpretare, come sempre nel rispetto del caro pianeta che ci ospita e della salute dei preziosi ospiti che ci frequentano. >> vai al nuovo menù
  • Con Antonio Di Mora abbiamo messo a punto una degustazione di bevande di qualità senza alcool. Personalmente autoproduco del kefir d’acqua, abbiamo trovato uno spumante molto buono con quelle caratteristiche, abbiniamo dei te e degli infusi particolari.
  • Durante la settimana della moda abbiamo curato la somministrazione del cibo di Loro Piana. I loro capi di abbigliamento sono tutti fatti con materiali naturali. Siamo davvero a un punto di svolta se le grandi aziende si occupano di ecologia a 360 gradi.
  • L’ultimo decreto impone il green pass all’interno dei ristoranti. Per chi ha scelto di non vaccinarsi, come per chi ha semplicemente desiderio, è possibile mangiare all’esterno, nei 5 tavoli di fronte al ristorante. Nell’attesa della fine delle restrizioni disporremo dei funghi e delle coperte per rendere confortevole quello spazio. Naturalmente per sedersi all’interno è sufficiente presentare, il green pass, da terapia genica o da tampone.
  • Milano ha votato e come c’era da aspettarsi è stata confermata la direzione a Beppe Sala. Che sulla carta ha promesso un’accelerazione sul miglioramento delle condizioni ambientali sostenuto dagli ecologisti. Queste indispensabili per continuare a migliorare la vivibilità della città e implementare il suo valore da esempio ad altri. Il mio auspicio che gli annunci elettorali non rimangano sulla carta.
  • Milano è ripartita in modo decisivo, bello vedere la sua vitalità, stimolata soprattutto dalla presenza di molti giovani che la animano.
  • Il governo ha decretato la scomunica di più di mille medici che avevano rifiutato il vaccino e che al contempo curano in modo definitivo i loro pazienti affetti dal corona virus.
  • La scienza è tale se c’è dibattito che porta alle soluzioni più ponderate e migliori. Questo non sta avvenendo, il che mi lascia perplesso. Perché non favorirlo per sciogliere ogni dubbio e ogni paura per una malattia che è oramai largamente dimostrato sia guaribile?
  • Sono risultate essere molto efficaci le cure domiciliari precoci. Curarsi con buonsenso aiuta a superare meglio sia i raffreddori stagionali, sia i virus come quello attuale.
  • Esprimendomi mi rendo conto come in questo momento una presa di posizione trasparente sia difficile. Ogni voce fuori dal coro è emarginata, non è un buon sintomo per la nostra democrazia.